«Siano anch’essi in noi una cosa sola» (Gv 17,21) La nostra partecipazione all’unità delle Persone divine
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L’unità delle Persone divine può essere afferrata secondo il punto di vista dell’unità essenziale che significa la semplicità di Dio Trinità e secondo quello dell’unità dell’amore in quanto il Padre e il Figlio si amano nello Spirito Santo, l’Amore procedente. La nostra partecipazione all’unità delle Persone divine coinvolge questo doppio punto di vista, cosicché, per la grazia dello Spirito, siamo trasformati, nel nostro essere, e diveniamo, in qualche modo, Dio per partecipazione, condividendo con i nostri contemporanei la presenza del Signore. Questa realtà del nostro cammino si riferisce alla Chiesa stessa, Corpo di Cristo di cui siamo le membra. Il presente contributo, secondo un’ermeneutica eucaristica-ecclesiale, cerca di approfondire il significato teologico dell’unità, a partire dalla preghiera di Gesù, in Gv 17, secondo tre assi: il mistero della Trinità consustanziale, l’unità dello Spirito nel Padre e nel Figlio, e la nostra partecipazione all’unità delle Persone divine in quanto unione con Dio nella comunione ecclesiale.
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